ARTE E ARCHITETTURA
Lì dove ci si riparava dalle bombe: in Sicilia c'è un museo nato in un ex rifugio antiaereo
L'ex rifugio di Caltanissetta oggi è un Centro Espositivo di Arte Contemporanea. All’interno vi sono 10 sale collegate a un corridoio centrale da utilizzare mostre ed eventi
Il Centro espositivo di arte contemporanea a Caltanissetta
Il museo è stato realizzato utilizzando gli spazi interrati di un rifugio antiaereo degli anni '40, all'interno del quale si ripararono centinaia di nisseni durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Per anni dimenticato, è stato poi finalmente recuperato e consegnato alla cittadinanza come luogo per esposizioni ed eventi. La superficie espositiva consta di 740 metri quadrati ed è stata mantenuta nello stato originario, senza particolari modifiche, per conservarne la memoria storica.
Strutture metalliche coprono il tratto compreso tra il Corso Umberto e l’ingresso dell’ex rifugio, una struttura curvilinea metallica di circa 35 metri, un vero e proprio serpentone dalla forma ondulata sembra gettarsi nel corso principale quasi a voler simboleggiare il punto di unione tra vecchio e nuovo, passato e presente.
Durante i lavori di recupero sono state trovate due importanti lastre marmoree realizzate dallo scultore palermitano Valerio Villareale, il "Canova siciliano", nel 1828. Le due lastre, un tempo, rivestivano la parte frontale dei basamenti delle statue dei sovrani Ferdinando I – prima posizionata in Piazza Garibaldi, allora chiamata Piazza Ferdinandea – e del figlio Francesco I di Borbone – prima posta davanti alla chiesa di Sant’Agata al Collegio.
I due monumenti furono poi abbattuti durante i moti del 1848, si salvarono soltanto i basamenti e le due lastre marmoree, che sono state restaurate grazie alle due associazioni culturali nissene Rotary Club e Lions Club.
Inaugurato l’8 giugno 2017, la struttura ha visto al suo interno varie mostre artistiche, fotografiche, eventi, workshop, incontri di lettura. Nel 2018 il Comune di Caltanissetta ha firmato un protocollo d’intesa con la Fondazione Sicilia per il prestito periodico di opere d’arte appartenenti alla collezione della Fondazione, che ha sede espositiva presso la Villa Zito di via della Libertà a Palermo.
Le prime opere esposte in due delle dieci sale del Centro Espositivo d’Arte Contemporanea dell’ex Rifugio di Caltanissetta sono state quelle degli artisti Francesco Trombadori, Carla Accardi, Mario Sironi, Piero Gruccione, Renato Guttuso e Vittorio Gentile.
In occasione della Giornata del Ricordo, in memoria delle vittime delle Foibe, il 10 febbraio 2019, è stato organizzato dall’associazione culturale e dilettantistica “Tra Le Righe” un evento, durante il quale è stato replicato per ben due volte lo spettacolo di danza e musica e sono state predisposte ben due sale per la visione del documentario “Fiume” di ricordi, realizzato dall’Associazione Cinematografica e Culturale "Laboratorio dei sogni".
Dal 5 al 19 luglio 2019 il workshop “Cambio pelle” ha visto lavorare insieme artisti e fotografi per cambiare modo di pensare e di vivere la città, per guardare con occhi diversi all'arte. Un progetto nato con l’intenzione di indirizzare la città verso il bello, il nuovo, il cambiamento, ma anche un modo per richiamare i cittadini a prendersi cura della propria città.
Grazie al recupero di questo spazio, la città ha assistito non solo al recupero della memoria collettiva nissena ma anche alla restituzione alla pubblica fruizione di uno spazio di incontri, scontri, dibattiti.
Il Centro Espositivo d’Arte Contemporanea dell’ex Rifugio di Caltanissetta non è soltanto un contenitore per opere ed eventi, ma anche un mezzo per riappropriarsi degli spazi comuni e soprattutto del centro storico. Chiunque volesse realizzare una mostra o un evento può usufruire degli spazi dell’ex rifugio dopo aver fatto dovuta richiesta presso gli uffici comunali.
Attualmente non vi sono esposizioni all’interno del centro, ma è possibile fruire – fino al 9 novembre – di un’installazione d’arte contemporanea che ha luogo proprio lungo il serpentone e intitolata “Pace Nostra” del giovane artista nisseno Alberto Antonio Foresta.
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